CHIARA SALVUCCI – CIRCE
15 febbraio 2025 – ore 21
Drammaturgia Corrado d’Elia, Chiara Salvucci
con Chiara Salvucci
progetto, scene e regia Chiara Salvucci
contributo drammaturgico Cantiere Circe
aiuto regia Angelo Donato Colombo
Produzione e organizzazione Compagnia Corrado d’Elia
Menzione speciale al festival internazionale di drammaturgia contemporanea
L’Artigogolo | Scrittori per il teatro
Vincitore ex aequo della XVII edizione del Concorso Europeo
per il Teatro e la Drammaturgia Tragos per la Sezione Teatro Donna
Un’isola, o un luogo remoto nel mondo, dove il contemporaneo si fonde con il mito. Qui vive
una dea, o una donna, indipendente e sapiente, dal carattere indomabile, capace di plasmare
le forze della natura e, al tempo stesso, di mostrarsi ricca dei sentimenti più veri e umani:
Circe. Molto lontana dalla figura femminile tradizionale, è stata per molto tempo mal
interpretata e stereotipata, appiattita nel ruolo della terribile maga, archetipo della donna
pericolosa, seduttiva e ingannatrice.
È per noi invece molto di più: simbolo e modello contemporaneo di donna potente, non
sacrificale, appartiene pienamente a sé stessa ed è capace di destabilizzare e sfidare le griglie
comportamentali e i ruoli prestabiliti di una società che fatica a sopportare l’autonomia
femminile e il suo rapporto con il potere maschile, da sempre. La sua storia si specchia nel
nostro tempo e nelle sue sfide, in un viaggio emozionante tra mito e realtà, tra passato e
presente, tra la scoperta di ciò che siamo e del mondo che ci circonda.
Circe è stata a lungo silenziata, ma sarà proprio la sua “voce umana” ora a raccontarci una
storia differente. La sua storia, la nostra.
Qualche estratto dalla critica
Il risultato è un ritratto che potremmo definire cubista, per la minuziosità con cui si descrive
Circe a tutto tondo. Sono anni che apprezziamo il lavoro e il talento di quest’attrice eppure in
Circe riesce a sorprenderci e a spiazzarci.. La magia è compiuta, una volta ancora.
Artalks
Lo spettacolo è denso, come la nebbia che avvolge il palco e la bellissima scena. Circe è tutto
tranne che strega, amante, incantatrice. Una donna che è nel verde dei suoi anni, un verde
come la speranza, come le fronde di un albero che immaginiamo allargarsi e trasformare Circe
nell’ibrido che è.
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Chiara Salvucci si muove con sicurezza nel personaggio che si è cucito addosso, mostrando
una padronanza recitativa sia tecnica che emotiva
Carlo Tomeo
Chiara Salvucci, artista poliedrica, nasce nelle Marche e trova in Milano il luogo ideale per la sua formazione e sviluppo artistico. Consegue una Laurea in Architettura e intraprende gli studi e la carriera di attrice. Nel suo percorso formativo, ha l’opportunità di studiare con alcuni dei più grandi nomi del teatro contemporaneo, tra cui Massimo Navone, Peter Stein, Tomi Janežič, Roberto Latini e Maddalena Crippa. La sua formazione eclettica le ha permesso di sviluppare un approccio unico alla creazione teatrale, caratterizzato dalla costante ricerca di diverse forme espressive e di relazione fra l’azione performativa e i segni drammaturgico-scenici.
Collabora con diverse compagnie teatrali e registi e dal 2015, è membro attivo della Compagnia Corrado d’Elia, dove porta un contributo significativo alla produzione artistica come attrice, scenografa e ideatrice della comunicazione visiva.
Tra i suoi progetti più recenti, Chiara co-scrive (con Corrado d’Elia), dirige e interpreta lo spettacolo “Circe”, una rilettura del mito greco che esplora la figura di Circe come simbolo di donna contemporanea.
SITO:
https://corradodelia.it/185
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