LULA PENA in concerto
12 novembre 2022 – ore 21
Lula Pena è una delle voci più conturbanti della scena musicale contemporanea.
Nata e cresciuta a Lisbona, questa cantante, chitarrista e poetessa si appropria del fado per andare “oltre il fado” e consegnarlo al nuovo millennio nella sua disarmante semplicità e con la sensibilità poetica della nostra epoca. Lula ha una voce che sembra venire da altrove. Una presenza che impressiona. Un’emozione che permane. E’ una cantante-poetessa, una donna misteriosa che si nasconde dietro la sua chitarra per meglio sorprenderci.
La vita di Lula Pena resiste a qualsiasi biografia. Nata a Lisbona (1974) e cresciuta in questa città, è un portoghese cosmopolita: una donna che ha conosciuto il mondo, plasmando parole e melodie. E’ autrice di due dischi, “Phados” del 1998, di cui rapidamente si sono perse le tracce, e “Troubadour” del 2010, dodici anni di silenzio … Un enigma che accresce la sua fama, e che si irradia oltre il Portogallo, all’estero, dove annovera tra i suoi ammiratori il famoso cantante brasiliano Caetano Veloso. E’ una portoghese cosmopolita: una donna che ha conosciuto il mondo, plasmando parole e melodie…
Alcuni dicono della voce di Lula Pena: “Da qualche parte tra Tom Waits e Leonard Cohen, ma femminile.
In ogni caso, si tratta di una voce unica nel panorama musicale di oggi, una bella voce profonda le cui ispirazioni sono molteplici e attraversano le frontiere: il fado di Lisbona, morna capoverdiana, la canzone francese, bossa nova brasiliana, tango argentino, atmosfere afro-arabe. Suscitando profonda sensibilità: con la voce e la chitarra, Lula Pena interpreta le emozioni e il silenzio.
“…con quel timbro grave che suona di bronzo, quei vibrati così calibrati che ti scivolano lenti e forti nelle viscere facendoti morire di desiderio e struggimento…
e che si può dire di quella sua chitarra ipnotica, scarna, intinta nella classe e nella poesia…”
Paolo Russo (Repubblica)
“Il fado è alle spalle, musica delle radici da congedare sul cammino verso nuove direzioni. Così ha deciso Lula Pena, lusitana di Lisbona, con Archivo pittoresco, terzo disco in vent’anni, sempre e soltanto voce e chitarra. Tredici tracce, babele di idiomi e di suoni, somma di culture mai esatta, groviglio di sentimenti. In Archivo, Lula abbandona il suo atelier portoghese come fecero nell’800, tanti pittori europei. Come loro è andata alla ricerca di altri orizzonti. «Volevo esplorare allo stesso modo nella musica, vagando tra diversi linguaggi». Una sola cosa non è cambiata all’ascolto delle tredici tracce. Quella timbrica ipnotica e roca accompagnata a una chitarra che a tratti diventa anche percussione. Lula ha navigato sul Mediterraneo di Pes mou mia lexi di Manos Hadjidaki e di Adiosa, mutuata da un canto sardo; ha reso omaggio alla chanson in Poema/Poème; ha preso i versi dei brasiliani Ronaldo Augusto e Ederaldo Gentile per Pesadelo da història e Rose; ha reso indimenticabile omaggio a Violeta Parra con Ausencia. Citazioni da un disco di inestimabile valore. ”
Luciano Del Sette (Il Manifesto), 29.03.2017
Il suo terzo album “Archive Pittoresco”, pubblicato da Crammed Discs, é stato premiato dal Giornale della Musica come Miglior Album World Music 2017 http://www.giornaledellamusica.it/articoli/i-20-migliori-dischi-world-del-2017#.WjEnIPvk9pE.facebook
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