Quella strada polverosa e umida per l’India
3 marzo 2020 – ore 21
Serata con STEFANO COTONE, Fotografo e Scrittore.
Stefano Cotone può essere definito uno dei resti archeologici di quella gioventù che nei primi anni settanta, lasciata l’Italia che si apriva al divertimentificio perenne e che nei decenni successivi avrebbe portato allo smaltimento della personalità a favore dell’edonismo e dei consumi, percorse più volte quella strada partendo dall’Italia per raggiungere l’India e i paesi che gli stavano intorno.
Da Istanbul, senza né guide né mappe, ragazzi definiti figli dei fiori o più spregiativamente ‘frikkettoni’, si avventuravano su mezzi traballanti verso i deserti e gli altipiani del Medio Oriente e dell’Asia Centrale attraversando l’Iran, l’Afghanistan, torridi di giorno e gelidi la notte, fino al favoloso Kyber, sciamando in Pakistan e le verdi pianure inondate dall’Indo e del Gange, del Bangladesh e del Nepal. Al giro di boa, bisognava ripercorrere la stessa strada, con gli stessi mezzi, lasciando i monsoni alle spalle per riprendere il freddo dei deserti.
Oggi si va da quelle parti con un comodo volo. Sono in molti ad andarci riportando a casa immagini non sempre reali e sensazioni disturbate dall’immediatezza del contatto con quei paesi e la loro gente.
Se le guerre e le rivoluzioni non avessero interrotto quella strada quanto sarebbe cambiato nel panorama culturale dell’Europa e dell’Italia? Sarebbe stata ancora possibile una politica basata sulla discriminazione, sul disprezzo razziale, sulla centralità della cultura euroatlantica imbastita di enfasi in un panorama di politici ed intellettuali di cartone?
Stefano Cotone nasce in Sicilia in un villaggio ai piedi dell’Etna che, per questo, è da sempre risparmiato dal vulcano. Laureato in Scienze, viaggiatore di professione e fotografo per scelta, appassionato di Ecologia Umana, è innamorato delle persone che va a cercare là dove vivono e considera la fotografia una professione di testimonianza di ciò che vede. Conoscitore del vicino ed estremo Oriente, come del Magreb e dell’America Latina, gira armato di apparecchio fotografico e buona volontà. Ha esposto su Yemen, India, Birmania, Vietnam, Ande e Cina. Ha pubblicato: una raccolta di foto di bambini per conto dell’UNICEF di Como: Un futuro possibile (1998); Il lavoro: la fatica dell’uomo (1999); La preghiera: il respiro dell’uomo (2000); Donne che fanno la storia (2002); Ti racconto l’India, (2007); I colori di Varanasi, (2008); Benares, (2008); Colori d’Indocina: CAMBOGIA (2008); Myanmar (2008), Vietnam (2009), Indocina (2008); Yemen (2009), Venezia (2008); Da Bombay a Goa (2008); Il cuore in Indocina (2008); In viaggio (2009), Uomini (2009); CUBA y sus guagas (2010); Marta e Maya (2010); Uomini, favole e cose e altre storie (2011), Appunti e disappunti (2011), Donne a confronto (2011), Messico, nuvole in bianco e nero (2011),Napul’è(2012), Le mani e l’acqua (2012), Memorie siciliane (2012), Il dubbio e la speranza (2013), Megapolis (2014), Biologia degli insediamenti umani (2014).Vive a Como, continua a viaggiare e a ripercorrere le stesse strade per cogliere i cambiamenti di quei paesi. Il suo sito web: www.worldwindow.it
https://www.facebook.com/pages/category/Literary-Arts/Stefano-Cotone-1292260177547098/
http://www.worldwindow.it/nonsolofoto_2_00001f.htm
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